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La preparazione semplice e veloce per le graffe fritte

Quando si parla di graffe , si intende un buonissimo dolce napoletano tipico del periodo carnevalesco, dall’aspetto simile al noto Ciambellone, ma non c’entra niente, né da invidiare! 

Graffe deriva da Krapfen , un dolce tondo molto diffuso nell’Europa centrale, che secondo la leggenda fu inventato in una pasticceria viennese da Cecilia Krapf alla fine del XVII secolo. Conosciuto in alcuni casi anche come Berliner (yum yum berlins) in Germania o Bombolone nel nord Italia, stiamo parlando di uno dei dolci street food più conosciuti e apprezzati del Vecchio Continente.

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Le graffe sono una deliziosa specialità napoletana che consiste in una pasta fritta simile a una ciambella, ripiena di crema o marmellata. Questo dolce è uno dei più popolari in Italia e viene preparato in molte varianti per soddisfare i gusti di tutti. Le graffe sono solitamente servite come dessert o come spuntino durante il giorno.

Riteniamo che anche le Graffe napoletane abbiano la loro origine nella dominazione austriaca (con quella del Trattato di Utrecht, anche la casa d’Asburgo d’Austria dominò le terre napoletane fino al 1734). Ma ovviamente i napoletani danno a tutto il loro tocco unico, quindi la loro versione delle famose patate dolci incorporate.

Oggi le graffe si mangiano anche in Sicilia ripiene di deliziosa ricotta di pecora e gocce di cioccolato, mentre i più tipici Bomboloni del centro-nord hanno solitamente un ripieno di crema pasticcera. Ma oggi, in occasione del Carnevale, vi lasciamo la ricetta delle famose Graffe Napoletane, che possono essere farcite o meno. Di solito facciamo una crema pasticcera o una crema gianduja per farcire o “immergere” la graffa, ma senza farcitura e appena fatta sono…deliziose!

IngredientI Per circa 20 graffe

  • 500 g. di farina

  • 250 g. di patate

  • 50 g. zucchero

  • 50 g. di burro

  • 3 uova

  •  un pizzico di sale

  • scorza di limone (a piacere) 

  • 25 g. lievito di birra fresco (un cubetto)

  • 70 g. latte tiepido

  •  olio per friggere

Procedimento:

1-  Cuocere le patate precedentemente sbucciate e mettere da parte. 

2 – In una ciotola sbattete le uova, aggiungete il burro ammorbidito, lo zucchero, il sale, la scorza di limone e il latte, dove avremo precedentemente sciolto il lievito. Sbattiamo con l’aiuto di una forchetta o di una frusta. Quindi aggiungere le escachadas (schiacciate) o le patate schiacciate e infine aggiungere la farina al composto. Impastiamo bene il tutto fino ad ottenere una palla di pasta (di solito è piuttosto morbida), e la lasciamo riposare, coperta con un canovaccio, per circa 30 minuti. 

3– Trascorso il tempo di riposo, iniziamo a formare le nostre graffe. Si può fare prendendo dei pezzi di pasta e facendo un “churrito” e poi unire i lati dando la forma di una “ciambella” oppure fare una palla, e inserire il dito al centro per aprire la pasta e dare la forma desiderata. Una volta formati, li disponiamo separati su carta da forno o sul bancone (spolverati di farina per evitare che si attacchino). Coprite e lasciate riposare per circa 1 ora. 

4– Mettiamo a scaldare una padella profonda o un calderone con abbondante olio. Si noti che la graffa deve “nuotare” non toccare il fondo. Una volta caldo, con l’aiuto di una spatola, stiamo introducendo le graffe nell’olio poche alla volta. Occorrono solo pochi minuti per lato, finché non saranno dorati (a piacere). Li tiriamo fuori su carta assorbente e cospargiamo di zucchero sopra. E… corri ad affondarci i denti o non ne rimarrai più! Possono essere consumati da un giorno all’altro, ma perdono un po’ della consistenza caratteristica che dà loro la patata, che lascia un interno molto morbido e delizioso! Consigliamo di mangiarli appena fatti, almeno così ci piacciono di più! quindi non necessitano di alcun tipo di farcitura, perché sono già buonissime così come sono!

Questa è una ricetta buona da fare in ogni occasione, viene molto usata per carnveale

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